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Agriturismo vicino Verona: la storia di Cà Giulietta

Ca' Giulietta è splendido agriturismo vicino a Verona. Situato a Sommacampagna, il B&B vi accoglierà a braccia aperte.

Ed ecco il primo articolo di questo blog in cui vi racconterò di un agriturismo vicino a Verona ossia il mio B&B. Un luogo tranquillo in cui soggiornare per qualche giorno. Il nome della struttura è Cà Giulietta, situato nel comune di Sommacampagna, in provincia di Verona. In questo piacevole B&B potrete sentirvi come a casa, immersi nella natura e nelle tradizioni locali, tra cucina, aree naturalistiche, gite in città, percorsi sul lago di Garda e passeggiate tra i vigneti.

Cominciamo dall’inizio: la strada che mi ha portato a realizzare l’agriturismo Cà Giulietta è stata lunga, per niente facile, ma piena di soddisfazioni. Io sono Piergiorgio, il “padrone di casa”,  colui che vi darà il benvenuto una volta arrivati a Cà Giulietta. Vi starete chiedendo che cosa mi abbia spinto ad aprire questo agriturismo immerso tra le distese veronesi. Giusto quesito. Ecco la mia storia.

Molto tempo fa, ho deciso di investire in un agriturismo vicino Verona, spinto dalla passione e dalla voglia di creare dei servizi di qualità per gli ospiti, desiderosi di conoscere e visitare il territorio. Ritengo, infatti, che valorizzare le proprie zone geografiche sia davvero un’esperienza incredibilmente stimolante e rappresenta un vero obiettivo di vita.

Sono Piergiorgio e questa è la mia storia

Sono nato alla fine degli anni ‘60, un periodo che ha segnato in maniera indelebile la mia vita e la storia d’Italia. I miei genitori sono proprietari di terreni a Sommacampagna, un piccolo comune in provincia di Verona. Il paese è in collina, vicino alla città di Verona e poco distante dal lago di Garda. Geograficamente la posizione è ideale per poter svolger diverse attività nei dintorni: parchi naturali, parchi divertimento, cantine vinicole, Lago di Garda, città come Mantova e Verona a pochissima distanza, percorsi per trekking ed escursioni sui monti attigui, itinerari in bicicletta, attività di business con la Fiera Verona a portata, comodità nei trasporti (l’aeroporto di Verona è a 5 minuti di auto) e tantissimi altri spunti turistici.

La mia infanzia è passata velocemente: prima le scuole elementari e le medie nel mio paese, poi la scelta di continuare gli studi in ambito agrario. Codesta decisione è stata, in parte, quasi obbligata per acquisire le competenze necessarie portare avanti l’azienda di famiglia. Dopo breve tempo, abbandonai gli studi per iniziare a lavorare con i miei genitori.

Negli anni seguenti, alternai il lavoro a vari corsi di formazione. Poco più che ventenne, iniziai una nuova attività lavorativa in tutt’altro settore: durante il periodo estivo, però, lavoravo come contadino nei campi, raccogliendo la frutt e occupandomi anche della cura degli animali della fattoria in cui lavoravo. 

Il susseguirsi delle stagioni e il mutamento del lavoro, portarono me e la mia famiglia ad abbandonare il settore zootecnico e incrementare la produzione di alberi da frutto, aggiungendo una piccola piantagione di kiwi. Il mercato però si modificava in maniera costante e veloce, infatti dopo qualche tempo l’azienda faceva fatica a stare al passo con le richieste di mercato. Fu così che, quasi per caso, decidemmo di guardare a nuove forme di diversificazione e produrre qualcosa di alternativo per mantenere e tramandare un patrimonio creato in tanti anni di lavoro e sacrifici.

L’apertura di un agriturismo vicino Verona

Il primo passo fu quello di frequentare un corso di formazione per l’attività agrituristica. Non avendo i requisiti andai in veste di accompagnatore insieme a mio padre. Il primo mattoncino è stato messo, ma la strada era molto lunga e in salita.

L’idea era di aprire un agriturismo vicino a Verona, in una corte agricola in cui erano presenti abitazioni adibite a deposito fieno e derrate alimentari. Proprio lì era presente la casa dove era nato mio padre, di fronte a un porticato con adiacente una piccola stalla per i cavalli, circondata da gelsi centenari e tanti ricordi d’infanzia. In quella casa, da piccolo andavo giornalmente. Ci abitava nonna Maria e “leggenda” vuole che a due anni e mezzo con il triciclo rosso percorsi da casa mia, per circa un chilometro, la strada interna sterrata per andare dalla nonna in questo magnifico luogo.

Insomma, l’idea c’era e la location anche. Dopo il primo corso mi iscrissi nuovamente in un istituto agrario. C’era da compensare una parte lasciata in sospeso e iniziare un nuovo percorso di studi, per non rimanere indietro. Nel frattempo, in parallelo agli studi, misi in pratica l’idea di realizzare la struttura ricettiva dei miei sogni. Il primo progetto venne messo a punto da un geometra del paese amico di famiglia, ma purtroppo non corrispondeva al mio progetto. Non mi persi d’animo e un sabato pomeriggio di primavera, fissai l’appuntamento nella casa-studio di un amico architetto. Ci conoscevamo dai tempi delle elementari, dopo le scuole entrambi abbiamo intrapreso altre strade e ci siamo persi di vista.

Mi accolse in maniera gentile e rilassata. Parlammo. Anzi, io parlai e lui ascoltò. In quel preciso istante, nacque la giusta alchimia e riuscimmo a gettare le basi per realizzare una struttura fuori dalla configurazione storica, alternando elementi di tradizione con altri di rigore. Mi fidai subito e ci mettemmo al lavoro.

“Vieni Piergiorgio, il disegno è pronto!”, mi disse un giorno. E in quel momento vi confido che la trepidazione e l’ansia mi assalirono. Non sapevo cosa aspettarmi. Il risultato andò oltre le aspettative e oltre a me convinse tutta la mia famiglia. Mi misi subito all’opera per creare la squadra, volta alla realizzazione della struttura. Misi insieme i migliori artigiani che si adoperarono per creare le camere grandi spaziose, illuminate dalla luce naturale, dotate di bagni con finestra e una grande doccia. Un lavoro da professionisti.

Poi si passò all’arredamento e non potevo accontentarmi certo di un mobilificio qualunque. Una notte, passai in rassegna alcune pagine web, cercando parole come “mobili naturali”, “mobili in legno non trattato”, “aroma terapia” e alle prime luci dell’alba uscì lei: la falegnameria artigianale del Renon, che ha consentito a Cà Giulietta di essere quella che oggi conoscete. Andare sull’altopiano del Renon è sempre un momento di felicità: montagne innevate in inverno, alberi in fiore a maggio, ma la cura del paesaggio e l’aria incontaminata sono un valore aggiunto. Lo stesso, oggi caratterizza Cà Giulietta in maniera inequivocabile. Il falegname mi portò del legno di larice e pino cembro. Lo sorreggeva come un bambino, aveva modi lenti e riflessivi, mi parlò del legno, mi fece toccare le superfici, mi fece annusare la resina e capii all’istante che avevo trovato esattamente quello che cercavo.

Siamo in dirittura d’arrivo: nel corso degli anni ci sono stati alcuni ritardi: l’Italia e il mondo intero entrarono in recessione, le banche in estrema difficoltà non finanziavano se non a tassi difficilmente accessibili. Gli amici mi dicevano: “Ora che c’è la crisi apri?”, “Sei sicuro di quello che fai?”.  Ma se c’era una cosa di cui ero certo, era aprire Cà Giulietta. E così è stato.

Il 21 marzo 2012 l’agriturismo Cà Giulietta aprì le porte ai turisti. Da quel giorno, siamo qui per voi. Se vorrete soggiornare a Ca’ Giulietta imparerete a conoscerci, amarci e non vedrete l’ora di scoprire la magica atmosfera che c’è da queste parti.

Al prossimo articolo!

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